Nella prima fase di consapevolizzazione è bene appartarsi a meditare qualitativamente per circa un’ora al giorno, senza essere disturbati. Questa fase può durare alcuni mesi oppure anni, secondo il grado di consapevolezza maturato. Appartarsi ogni giorno un’ora o più per meditare qualitativamente e tendere a consapevolizzare le restanti ventitre ore, permette alla mente di trasformare qualitativamente se stessa e di aumentare così la qualità della vita che appare in lei. L’utilità dell’esercizio meditativo appartato, è determinata primariamente dalla qualità dei processi di crescita della consapevolezza avviati e maturati durante lo stesso, nonché da quanto influisce positivamente sulla consapevolizzazione del resto delle ventiquattro ore.
La mente che cerca/trova la giustificazione di non riuscire a trovare un’ora di tempo al giorno per l’esercizio meditativo appartato, farebbe bene a riflettere in modo illuminante che molto probabilmente la mancanza di tempo è una conseguenza della sua inquietudine che non gli permette di gestire qualitativamente il tempo e gli impegni, i quali appaiono nella stessa mente e sono suoi aspetti. Le sarebbe inoltre utile considerare che molto spesso la parte di mente che non vuole essere consapevolizzata trova stratagemmi molto ammalianti per indurre a non meditare la parte di mente propensa a consapevolizzarsi. Meditare in modo qualitativo avvicina all’Amare. Le resistenze a meditare sono quindi resistenze all’Amore.
La mente non deve usare l’esercizio meditativo appartato per isolarsi e fuggire dalla quotidianità, ma se vuole farsi del bene e fare del bene deve utilizzarlo anche per maturare la capacità di affrontare la quotidianità con maggior coraggio, decisione, lucidità e quiete e per aprirsi alla vita integrale. Riguardo a questo e per consapevolizzare che tutto ciò che sperimenta sono suoi segmenti, è utile per la mente considerare che poiché la vita avviene in lei stessa:
- l’isolamento è un isolarsi di segmenti di mente da altri segmenti della stessa (la mente fantastica l’isolamento di alcuni suoi processi da altri suoi processi),
- la fuga è sostanzialmente un fuggire di parti di mente da altre parti della stessa (la mente immagina la fuga di un suo aspetto da altri aspetti),
- l’esercizio meditativo appartato qualitativo è anche un modo della mente di prepararsi a sperimentare e interpretare con maggior qualità quei suoi processi che lei stessa definisce come quotidianità e vita.
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